NOTTE
Il mare melodioso bacia la riva
riflette la luna in frantumi
su acque nere.
Profonda
di sole ardente,
la lama del dolore squarcia la carne.
Nell'aria,
profumo di petali appassiti
disperde,
chiude i sensi.
Di note calde,
canta il cuore il suo dolore
nell'aria immobile.
Cuore che aspetta nel dondolio delle luci
cullare le stelle del proprio dolore.
NAVIGARE
Vento di levante sfiora la guancia.
Timido il primo raggio di sole scioglie la bruma.
Leggere fremono impazienti le ali del cuore.
Occhi di sole, occhi riempiti di blu.
Dall'odore salmastro impregnata la pelle
dalle narici penetra dentro.
Sì, oggi esco, il mare mi aspetta.
Spingo il legno sulla sabbia.
Infiniti gli istanti al largo nella rada,
lo sguardo ammaliato di avventura.
E l'ancora levo infine
nell'impagabile sensazione di scivolare leggera.
Ora ditemi
se non è come volare su di un cielo capovolto,
di nubi e blu,
questo cavalcare l'onda e la schiuma.
Sulle rocce grigie
corvi marini stendono al sole piumaggi neri.
I gabbiani si riprendo libertà rubate
lontano dalla riva.
Il mondo sommerso dei tesori sotto di me.
Oggi farò tardi,
ho il mare in testa
e come tutto ciò che è li
nessuno mai lo potrà rubare
né cancellare ...
LA ROSA BIANCA
Hanno un'anima le rose?
Dimmelo tu, poeta.
Ha un'anima la bellezza?
Solo tu, che di loro conosci
l'animo mutevole, tornasole cangiante
all'aria, alla pioggia, al vento, al sole ...
Solo tu mi puoi dare la risposta.
Non posso credere sia nella terra,
dov'è nata la causa,
la loro sobria ultima dimora.
Se loro mutano e si trasformano
lo fanno solo per te, poeta.
... di porpora, di rosso, di giallo, di fuoco, di blu
e persino di nero ...
Dimmelo tu che da solo l'hai vista
poiché solo tu hai intinto
la penna del tuo cuore nero
nel sangue di colorato inchiostro,
il dì che il sole sulla tua pelle ardeva
e l'aria secca ti affogava in gola.
Opaca alla luce brillava,
il suo pallore in essa si confondeva,
non ne fosse stato delatore
di lei il candore originale:
invisibilmente splendeva,
sola, la rosa bianca,
sola, in un universo di pura luce.
PAROLE
Parole possono distruggere,
persino ammaliare.
Come fumo svaniscono,
come nebbia confondono.
Seducono, imbrogliano,
i marinai fanno naufragare.
Parole possono creare sogni,
annientare speranze,
imprigionare cuori, farli volare liberi.
Veicolo trasportatore di un soffio,
un grande potere hanno le parole.
Ma chi le usa la loro fine ne decreta.
Sono cose delicate, le parole ...
ricco tesoro all'umanità lasciato in prestito
per essere disperse dovunque e comunque,
come semi al vento consegnati,
per posarsi adagio, nei cuori,
germogliando.
Ognuna cela un'emozione,
esprime un sentimento, nasconde un senso
e la sua essenza rivela
solo a chi di volare le lascia libere,
non a chi come arma le usa.
Conquistatrici mai,
amanti e sognatrici sempre
o la loro essenza svanirà,
lasciando di loro
solo l'ombra d'un pensiero,
mancata impronta indelebile.
Vane parole che il tempo non grazierà.
L'ALBA
Un giorno un'alba verrà
e io e te
passeggeremo per la riva,
le tue mani nelle mie
i miei occhi nei tuoi.
Raggiungeremo terre lontane
soltanto con lo sguardo
e niente più ci servirà,
la sabbia calda sotto i piedi
la freschezza dell'onda sulla schiena.
Un giorno un'alba verrà
e sarà la più chiara ...
GRECCIO
(Francesco)
Oggi ho visto il tuo letto
nuda roccia,
caldo abbraccio nel ventre di madre terra.
Per te erano troppo comode
le minuscole celle lignee dei tuoi fratelli.
Non riuscivi a dormire su guanciale di piuma.
Tu, che tutto avevi avuto
e tutto lasciasti ...
"Nulla c'è di tuo nella Regola
ma tutto è mio ciò che vi è"
... per lo sguardo sincero degli occhi altrui,
l'abbraccio commosso di un ammalato
la stretta di mano di un vecchio
il sorriso innocente di un bambino
gli occhi in lacrime dei disperati
e il gesto grato di un povero diavolo.
Cambiasti la compagnia della gente
per vagare da solo fra selve ed eremi ...
"Se il cuore non prega invano la lingua lavora"
... La tua vita fu breve,
d'immane sofferenza intrisa ad ineffabile gioia.
Dagli ossari imparasti la voce:
"quel che siete fummo, quello che siamo sarete!"
e così vivesti ogni istante
come se fosse l'ultimo
diventando semplicemente Eterno Amore
(Greccio e Fontecolombo, 27-12-2011)
PRIGIONI DI CARTA
"... Ed io rimarrò
dell'incertezza nella soglia,
tremanti le ali della paura
di un uccellino al primo volo,
forse l'ultimo possibile,
forse il primo ... vero"
Pensieri che siete prigionieri dentro la gabbia del cuore,
chi con voi mi ha rinchiuso e buttato via la chiave? ...
Forse io stesso, nella vana pretesa
di fare tanti cuori prigionieri
di carpirli baciarli spezzarli, dissezionarne le anime
per farne tante collane di perle,
sono rimasto, solo io, cacciatore cacciato,
a scontare la pena,
con voi sola compagnia.
Ed ora lontana rimane dalla grata
la visione azzurra dove volano i gabbiani,
il mare bacia la riva
ed il mormorio dell'onda addormenta i cervelli.
So che di linfa nuova affamati siete
e la carezza del vento ansimate.
Ma io guardiano zelante,
io non ho pace,
né volar non posso.
Di pensieri chiassosi sento l'echo
grande frastuono di voci rimbalza
tra le indurite pareti d'un cuore invecchiato
che a stento batte e lentamente soffoca,
nel mancato coraggio di scoppiare.
Chiuso nella sordomuta prigione,
dai nuovi arrivi nutrimento traggo,
attirandoli con premura costante.
E là rimango in dormiveglia,
ora che marzo arriverà,
ed un vento imbizzarrito pazzo irriverente persistente
spazzerà via il vecchiume,
spalancando porte ai pregiudizi.
"Ed io rimarrò
dell'incertezza nella soglia,
tremanti le ali della paura
di un uccellino al primo volo,
forse l'ultimo possibile,
forse il primo ... vero"
SAREI
Sarei ...
per lui,
la bellezza e la seduzione
di Elena.
Per la terra,
la sovranità e la fertilità
di Era.
Oppure sarei ...
ancora di più,
di Afrodite l'armonia
di Diana la grinta
di Penelope la fedeltà
di Atene la saggezza
di Persefone la poesia
di Antigone il dramma
di Medea la gelosia
e così via .
Sarei l'una, sarei l'altra,
di chi guarda e desidera
il bisogno
Ma forse no,
io sono solo Nausicaa,
colei che del mare l'orizzonte scruta,
quella che un giorno diverrà.
Oppure no ... quella che oggi è,
a metà,
due occhi sgranati di curiosità
e un sorriso verde di speranza.
LEGGEREZZA
Battito di ali di farfalle.
Mormorio del vento
tra banderuole colorate.
Sciabordii di onda
cullano la barca.
Stormi esplodono
disegni in aria.
Nubi scorrono leggere
perse in celi blu.
Altalena che dondola
sempre più in alto ...
Oggi vorrei essere così.
La leggerezza di una nuova vita
vorrei sposare.
Fin qui ho imparato ed appreso.
Ora è tempo di disimparare
e disapprendere ogni certezza
SOGNO
E la nave va ...
come un nuovo Mosè.
Spartiacque di schiuma
sotto la magnifica prua bianca.
Il ventre, labirinti di corridoi
tappezzati di lusso,
sognanti alberghi dei desideri.
Calda atmosfera avvolge e persuade
a guardare dall'oblò
il mondo piccolo e distante.
Culla un soave dondolio,
ammalia lo sciabordio delle onde.
E quando l'onda infrange l'isola
dal profumo di pini e sabine
irrompe forte il desiderio d'avvicinarsi,
di scendere, calpestare, toccare.
E vorrei tanto come una volta
percorrere i sentieri e le colline,
con lo sguardo rivolto verso il mare,
per poi correre ad immergermi
nelle acque chete e turchine.
Ma resto attanagliata nel sogno,
persa del tutto e per sempre
l'improbabile possibilità
di raggiungere te, mio sogno impossibile.
SEMI DI PRIMAVERA
Spuntano gemme novelle.
Di verde intenso
si vestono i prati.
Fondono i ghiacci
e la maestosità della natura
si apprezza ovunque.
Fra la la lunga notte
e la torrida estate
l'essenza di tutto
si racchiude in sé.
Ricordi e sogni
mescolati un giusta dose.
Ed è gioia istantanea
nel cuore pronto a bruciarsi
nell'evanescente eterno ritorno
IMMAGINE ALLO SPECCHIO
(pellicola in negativo)
Ho sempre dubitato
del sogno della realtà
dell'ombra che cela i colori
dell'assuefazione del miele.
Ho imparato tardi
a sfumare le mie immagini allo specchio
a scorgere i colori della notte
a trasformare i coralli sanguinanti
in stelle
COMPLEANNO CON LA NEVE
(4 febbraio 2012)
NOTTE DI LUNA E NEVE
La luna riflette spettrale su un manto ghiacciato.
Fonde via via i sogni d'infanzia
dentro un silenzio di neve sporca diventato gelo,
Solo ieri cadevi festosa, bianca, immacolata
sopra alberi diventati fantasmi stoici
sotto il tuo peso leggero.
Silenzio di pace e serenità contemplativa
in un paesaggio incantato, sottile volo dell'anima.
Cuore rifugiatosi accanto al focolare,
arrestato, quasi, insieme al mondo.
Unico movimento vitale,
un volo di stormi neri sui rami
e pettirossi coraggiosi avvicinandosi.
Calma interrotta dai giochi
corredati da grida di stupore
pallate di neve e corse in slittino.
Il pupazzo di neve, re del bianco carnevale,
sorride sornione.
Almeno per una volta scamperà le fiamme
per sciogliersi lento la sua morte in sordina.
Chi per un giorno avrà smesso
di uccidere mostri virtuali, col pulsante digitale.
Chi avrà posato per un po'
le cuffie del proprio ipod,
attraversando l'invisibile barriera fra realtà e virtuale.
Ma questa notte la luna ancora riflette spettrale
sopra un manto di neve sporca diventata gelo.
Fra un poco fonderà
insieme a tutto ciò che ha portato con sé
i sogni d'infanzia e tutte le cose belle
che a vita effimera sono destinate.
Il primo raggio di sole la cancellerà,
si scioglierà l'ultima brina posata nei cuori
freddati dalla lunga notte.
Ma inavvertitamente la neve avrà lasciato,
alla terra, il suo fecondo dono di fertilità.
A noi, di beni non materiali.